Cosa un recruiter del mondo IT ricerca in un candidato?
- Posted by AdminDaniele
- Categories Blog
- Date 4 Agosto 2023
Cosa un recruiter del mondo IT ricerca in un candidato?
Il processo di ricerca e selezione del candidato ideale, soprattutto nel mondo IT, è molto ampio e inizia ancor prima della stesura e pubblicazione dell’annuncio di lavoro.
L’importante è dunque la definizione del profilo ideale ricercato, rendendo chiare ed esplicite le skills richieste, sia soft che hard. Permettendo quindi di procedere con un job posting preciso e in grado di selezionare accuratamente i potenziali candidati.
Nella ricerca del candidato inizia dunque la valutazione delle competenze, attraverso diversi metodi tra cui colloqui de visu, interviste online, assessment (colloqui di gruppo), questionari, prove pratiche, sino a test più innovativi come attività di gamification ad esempio.
Uno dei diversi aspetti che portano alla valutazione del profilo in selezione, oltre le soft e hard skills, è anche l’analisi dei profili social dei candidati. La presenza sui social media o online, permette di far emergere aspetti della personalità, informazioni, passioni o progetti dei CV in esame.
Quest’aspetto mette in mostra principalmente le hard skill del candidato, ovvero l’insieme delle qualifiche professionali, come il livello di studi, le esperienze pregresse e le conoscenze tecniche ed eventuali corsi di formazione. Assumono però particolare rilievo anche le soft skills, tutte competenze trasversali che possono influire in maniera significativamente positiva sulla posizione lavorativa.
Nello specifico, quali sono le soft e quali le hard skills?
Possiamo definire le soft skills come competenze non specifiche rispetto al profilo ricercato: caratteristiche della personalità, qualità, atteggiamenti e abilità sociali e comunicative. Queste skills vengono considerate complementari alle hard skills che sono invece le capacità tecniche relative a un determinato ruolo. In un profilo IT, prevalgono molto quest’ultime.
Bisogna però specificare che non è fondamentale possedere un elenco soft skills in particolare per superare il processo di selezione, molte abilità possono infatti essere acquisite nel corso del tempo durante il lavoro/formazione. Dimostrare di possederle rappresenta comunque un bel vantaggio rispetto agli altri candidati.
Le soft skills più considerate dal recruiter sono:
Capacità comunicative: viene valutata positivamente la capacità del candidato di esprimersi, il suo modo di presentarsi; Problem solving: la capacità di comprendere e analizzare un problema per individuare la soluzione migliore; Lavoro di squadra: la capacità di inserirsi e lavorare all’interno di un team già strutturato; Adattabilità: è importante che le risorse siano in grado di affrontare le novità gestendo al meglio lo stress per trovare velocemente un nuovo equilibrio. E’ fondamentale dunque possedere flessibilità quando le hard skills diventano obsolete.
Punti di forza sono infine l’ Entusiasmo e la Motivazione. Avere un atteggiamento positivo rende il lavoro quotidiano meno faticoso, aiutando a migliorare le performance.
I candidati che riescono a trasmettere determinazione senza però cadere nell’ostentazione sono sempre al primo posto!